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Usiamo spesso il termine “forma” per indicare l’apparenza geometrica di un oggetto, di un fiore, di una foglia o di una composizione floreale. Tuttavia occorre distinguere tra l’apparenza bidimensionale dell’oggetto e la sua apparenza tridimensionale.
Per essere più precisi dovremo quindi parlare di “sagoma” per l’apparenza bidimensionale e di “forma” per l’apparenza tridimensionale. La sagoma si riferisce al profilo della composizione considerata nelle due dimensioni dell’altezza e della larghezza; invece la forma si riferisce allo sviluppo dell’oggetto nello spazio, riferendosi alle tre dimensioni dell’altezza, della larghezza e della profondità.
Ad eccezione di pochi casi, come potrebbe essere quello di una foglia, quasi sempre nell’arte floreale le componenti avranno tre dimensioni. Le loro forme generalmente non permettono un riferimento diretto a univoche forme geometriche sviluppate nello spazio in tre dimensioni, perciò noi usualmente le descriviamo attraverso la loro sagoma: ad esempio una Gerbera circolare, una foglia triangolare o a forma di cuore. Tuttavia noi dobbiamo sempre immaginare i materiali impiegati nel loro sviluppo tridimensionale per concepire effettivamente il loro uso e la loro apparenza nel design floreale.
Parlando dello spazio, dobbiamo considerare lo spazio relativo ai materiali vegetali e complementari il quale consiste nella relazione spaziale che hanno le forme dei singoli componenti nel momento in cui si uniscono a creare la forma dell’intera composizione.
A tal proposito possiamo fare l’esempio del fiore di Iris, che ha una sua particolare forma e delinea un particolare spazio intorno a sé. Tuttavia dobbiamo aggiungere una considerazione importante: i fiori modificano la loro apparenza formale sviluppandosi nello spazio gradualmente dalla fase in cui sono in boccio alla fase di completa maturazione.
L’esempio tipico è proprio quello dell’Iris, il quale mentre è ancora in boccio può essere definito come una forma a spiga mentre quando è del tutto aperto assume una forma multidirezionale. Come si può vedere lo spazio occupato e l’apparenza del fiore durante la sua maturazione cambia considerevolmente, e ciò non può essere trascurato nella considerazione dell’aspetto finale della composizione floreale che intendiamo creare.
La stessa Gerbera, citata in precedenza, pur non mutando il suo aspetto durante l’utilizzo in composizione floreale, apparirà con forme nettamente diverse se vista affacciata di fronte (apparenza rotonda) piuttosto che di profilo (apparenza multidirezionale).
I design floreali hanno anch’essi forme tridimensionali distinte che dobbiamo avere ben presenti durante la loro creazione. I nostri occhi possono percepire la profondità in una composizione, ma quando la descriviamo o la rappresentiamo in un disegno o in una foto, ci riferiamo normalmente alla sua sagoma bidimensionale. Perciò i design che andremo a considerare sono denominati attraverso la loro sagoma ma dobbiamo sempre tenere a mente la loro forma tridimensionale sulla quale sono basati.